sabato 17 ottobre 2009

Al via i lavori...

...per una nuova immagine da propinare agli italiani:


e mentre i pochi rivali (si fa per dire) parlamentari che si ritrova assoldano killers, lui prepara terreno fertile per i pezzi grossi.

Esprimo tutto il mio dissenso per un'opera che non è solo uno scempio, ma anche un regalo per la criminalità.

NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

1

L’opera costa 6,1 miliardi di euro ma oggi il Governo ne rende disponibili 1,3 che servono per costruirlo, 800 milioni di euro in meno di quanto venne destinato quattro anni fa con la ricapitalizzazione della Stretto di Messina SpA. Chi mai metterà gli altri 4,4 miliardi di euro ?

2

Il costo dell’opera è di 2,2 miliardi di euro in più di quello con cui è stata vinta la gara (6,1 miliardi rispetto ai 3,9 miliardi di euro del maxiribasso presentato da Impregilo). Non è chiaro come lo Stato pensi di affrontare la ridefinizione dei rapporti con il general contractor capeggiato da Impregilo.

3

Non risulta che siano stati superati tutti gli ostacoli tecnici di realizzazione di un ponte sospeso ad unica campata di 3,3 km (nell’area a maggior rischio sismico del Mediterraneo) e di gestione di un’opera, concepita per 100.000 veicoli al giorno quando stime ufficiali al 2032 prevedono solo 18.500 vetture al giorno.

Nell’attuale situazione di gravissima crisi economica e di aumento consistente del debito pubblico, lo Stato decide di immobilizzare 1,3 miliardi di euro di fondi pubblici proprio quando: RFI sta smantellando progressivamente il servizio di traghettamento tra la Sicilia e il continente; i cantieri della Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria come anche quelli della SS106 Ionica non vanno avanti per mancanza di fondi, per progettazioni sbagliate e per l’ipoteca della criminalità organizzata. Per mesi Reggio Calabria non è stata raggiungibile in treno e la linea litoranea si è dovuta attestare a Lamezia Terme, a causa di una frana che l’aveva interrotta.

Le reali priorità sono:

Il rilancio del traghettamento dello Stretto e lo sviluppo razionale di un sevizio pubblico locale di “metropolitana del mare” per i pendolari delle due aree urbane di Reggio Calabria e Messina, il completamento dei cantieri della A3 Salerno-Reggio Calabria e della SS106 Ionica, in un contesto di forte controllo e vigilanza degli organi dello Stato contro le infiltrazioni della criminalità organizzata, e dei collegamenti stradali tra Catania, Siracusa e Gela; la riorganizzazione dei nodi ferroviari di Villa San Giovanni e Messina e il potenziamento, sul versante calabrese, della linea litoranea tirrenica tra Battipaglia e Reggio Calabria, e delle relazioni tra questa Taranto e Bari e, sul versante siciliano, delle linee ferroviarie di collegamento tra Catania, Messina e Palermo.

(Fonte WWF Italia)

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